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Giovanni Orlando ha realizzato negli ultimi mesi una lunga galleria di macrofotografie utilizzando delle piccole gocce d’acqua come lente. Dopo il salto, ripubblichiamo sul sito del CFP un suo articolo originariamente scritto per il forum Canonisti.

MACRO E GOCCE D’ACQUA
di Giovanni Orlando

I\'m so tired

L’idea è stata già ampiamente sfruttata, in rete di scatti simili se ne trovano a bizzeffe (alcuni anche meglio riusciti) ma non ho resistito di realizzarne di miei. Eccone uno:

Cosa occorre:

  • una fotocamera in configurazione blocco specchio. Io uso Canon 5D;
  • un cavalletto e lo scatto flessibile, per evitare qualsiasi movimento della fotocamera;
  • un obiettivo macro. Io uso il Canon MP-E 65 che consenti ingrandimenti molto spinti;
  • una fonte di luce morbida. In alternativa, ma non l’ho mai provato, credo che anche un flash possa andar bene, anche se il riflesso del flash sulla goccia d’acqua può essere fastidioso;
  • un soggetto di dimensioni contenute da fotografare, rifratto nelle gocce. In molti miei scatti ho utilizzato una piccola margherita di campo;
  • una superficie non assorbente dove andare a depositare le gocce. Io ho utilizzato una foglia di narciso, molto comoda perchè le gocce rimanevano sferiche sopra di essa;
  • un nebulizzatore con acqua.

La fase ‘critica’ è quella della sistemazione del set: come posizionare le gocce rispetto alla fotocamera e al soggetto da riprendere? Come devono essere le gocce? Che cosa mettere a fuoco?

Con il nebulizzatore dovete realizzare sulla superficie un tappeto di gocce. E’ la fase più difficile: le gocce devono essere molto piccole (uno o due millimetri) per rimanere sferiche e consentire una rifrazione ottimale. Una volta creato il tappeto di gocce, la fotocamera andrà posizionata sul cavalletto in modo tale da mettere a fuoco le goccioline nella composizione finale che vorrete avere. l’oggetto deve essere posizionato immediatamente dietro le gocce, molto più vicino di quanto possiate immaginare: uno o due centrimetri.
Insieme al posizionamento dell’oggetto, in questa fase è utilissimo (e necessario) focheggiare nel mirino della reflex per osservare la migliore posizione relativa oggetto-gocce e regolare la ghiera di messa a fuoco per mettere a fuoco, questa volta, non più le gocce ma direttamente l’immagine dell’oggetto rifratto attraverso di esse. Ancora meglio sarebbe provare contestualmente la profondità di campo, premendo l’apposito tasto di controllo sulla reflex, o ppure calcolare la profondità di campo ed eseguire alcune misure.
Non rimane che scattare utilizzando lo scatto flessibile e alzando lo specchio della reflex prima dello scatto stesso.

Una serie di scatti eseguiti allo stessomodo potete vederli sul mio set di Flickr!

Giovanni Orlando, aka jjjohn

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